Arredamento e ginnastica a Ferrara: cosa avranno mai in comune?

Arredamento e ginnastica a Ferrara

Arredamento e ginnastica a Ferrara: cosa avranno mai in comune?

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Intervista doppia ai due Andrea. Arredatore uno, istruttore di ginnastica, l’altro. Scopriamo i perché di questa insolita collaborazione, tutta ferrarese.

In questo mese di febbraio abbiamo visto comparire sui profili social di Mobili Bellini video e post diversi dal solito. Accanto ad Andrea Bellini, che già ben conosciamo come progettista di arredamento, compare un ginnasta che ci stupisce con evoluzioni acrobatiche, sfruttando come base d’appoggio (o di atterraggio!) mobili di design e comodi divani made in Italy. Ma chi è? Si chiama Andrea Bellini. Eh no, non stiamo scherzando, né ci vediamo doppio. Qui a Ferrara abbiamo due Andrea Bellini che si sono riuniti per questa simpatica collaborazione.

Andrea (istruttore di ginnastica artistica, calisthenics e pilates) com’è nata la tua passione per lo sport?

Pratico attività fisica da quando avevo 3 anni, prima con il nuoto e poi con la carriera agonistica da ginnasta. A 16 anni ho vinto la medaglia d’oro ai campionati italiani alle parellele. Poi ho continuato a gareggiare per altri 10 anni finché non ho iniziato ad appassionarmi di più alla formazione, esplorando anche altri ambiti come il tricking, il pilates e la ginnastica calistenica. Tutte discipline che oggi insegno e che possono essere praticate a diversi livelli e a qualsiasi età. Sono fortemente convinto che l’attività fisica sia fondamentale per il benessere delle persone.

Da dove arriva l’idea di fare evoluzioni acrobatiche nei luoghi storici di Ferrara?

L’idea è nata a fine Ottobre in coincidenza con il secondo lockdown. L’Accademia dell’Acrobata a Padova dove insegnavo e anche vari altri centri sportivi di Ferrara, con cui collaboro tuttora, hanno avuto un periodo di fermo. Col passare dei giorni, senza poter andare in palestra, mi sono sentito chiuso in gabbia, non sapevo più dove praticare… Così ho pensato di iniziare ad allenarmi da solo all’aperto, negli spazi della mia città.

Chi ha scattato la prima fotografia artistica?

La prima foto l’ho scattata proprio io perché oltre allo sport ho anche la passione per la fotografia. L’ho pubblicata e ha riscosso subito interesse. Da lì in poi ho ricevuto vari contatti da parte di fotografi per collaborare. Così ho iniziato a posare per Pierluigi Benini pianificando a tavolino tutti gli scatti e seguendo un progetto per raccontare la città. Abbiamo scattato su monumenti, dentro il Castello, col Palazzo dei Diamanti, sulle Mura, ecc. Mi ha contattato il Sindaco del Comune di Ferrara e i profili istituzionali del Comune hanno condiviso varie mie fotografie, come quella di San Valentino. La città è diventata ormai la mia palestra e le fotografie riscuotono sempre più interesse. Il mese scorso è uscita anche una mia intervista su Men’s Health Italia, con tante splendide foto di Ferrara.

Quanta preparazione serve per ottenere uno scatto?

Al contrario di quanto potreste pensare, non è che si va sul posto si scatta e via. Tutto è pianificato in anticipo insieme al fotografo. Ciascuno fa la sua parte. Il fotografo deve sapere dove posizionarsi, come avere la luce migliore, ecc. Magari è il fotografo a scegliere la location e a chiedermi “cosa riesci a fare lì”? Allora io faccio un sopralluogo e decido già cosa andrò a fare, se sarà un’evoluzione statica o dinamica, l’appoggio, la posizione, ecc. Lo scatto è sempre pre-meditato. Poi c’è il riscaldamento che è fondamentale per riuscire a fare bene la figura, senza farsi male!

Dalle bellezze storiche di Ferrara all’arredamento, un piccolo passo o un grande salto?

Direi che il passo è breve perché in sostanza il mio obiettivo rimane lo stesso. Voglio attirare l’attenzione, suscitare interesse e allo stesso tempo far vedere che ci si può allenare ovunque. In effetti se ripenso al primo lockdown, l’ho vissuto molto più in casa e facevo esercizi con quello che avevo a portata di mano, è allora che ho iniziato a fare il salto mortale sul divano. Così ho pensato che le mie figure potessero sottolineare la plasticità dei mobili, la resistenza di una bella cucina, la robustezza di un letto contenitore, la morbidezza dei divani e così via. Il fotografo Andrea Baldrati ha accolto con entusiasmo questo mio pensiero. Infine con Andrea, l’arredatore, è nata subito una bella sintonia. Oltre ad avere lo stesso identico nome e cognome, abbiamo entrambi un trascorso da ginnasti. L’ho anche sfidato a colpi di verticale, ma lascio a voi giudicare il risultato 😉

Ora ci rivolgiamo ad Andrea di Mobili Bellini, cosa ci racconti di questa iniziativa?

Vi racconto che quando Andrea mi ha lanciato l’idea, a dirla tutta non mi era tanto chiaro quale sarebbe stato il risultato finale. Mi sembrava sicuramente un pensiero all’avanguardia, totalmente fuori dagli schemi. Ne sono rimasto subito attratto, ci ho pensato un po’, poi ho detto sì facciamolo! Dopotutto la progettazione degli interni e il mondo del mobile si basano sulla creatività e, nelle loro migliori espressioni, spesso hanno anche un tocco artistico. L’eleganza delle linee, le proporzioni, le giuste misure, la pulizia… in altre parole la perfezione. Sono tutti elementi che si ritrovano anche nelle figure della ginnastica artistica e la fotografia è il mezzo che ci permette di catturare quell’attimo così perfetto.

Parlaci anche dei video. Come ti senti davanti ad una telecamera?

All’inizio facevo fatica, non ero abituato a farmi riprendere, a parlare in camera, e così via. Mi era capitato anni fa di girare qualche breve spot per mostrare alcuni prodotti, ma in realtà è con il 2020 che ho iniziato a comunicare sempre di più in video per restare vicino ai clienti, specialmente nei i mesi in cui non potevamo vederci. L’anno scorso, a inizio pandemia, avevo girato un video in cui raccontavo come stavamo affrontando la situazione, qui in Mobili Bellini. la nostra azienda di famiglia. Volevo trasmettere vicinanza, ma anche un senso di speranza nell’affrontare quello che ci stava capitando. Ci siamo messi a disposizione per seguire i clienti da remoto, offrendo loro la progettazione gratuita, e abbiamo fatto tantissime videochiamate. Quando ho girato gli sketch con Andrea, l’acrobata, mi sono sentito subito a mio agio perché sapevo che sarebbero piaciuti, così inaspettati e simpatici!

PS So che ve lo state chiedendo in tanti, ma io non ho avuto nessuna paura che mi arrivasse un piede di Andrea in testa. Conosco troppo bene le sue doti di grande ginnasta! Quanto alla prova della verticale, vi dico solo che dove c’è un lavoro professionale, ecco la differenza c’è e si vede.

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