Come Arredare Casa Per La Primavera Con L’Ikebana

Come Arredare Casa Per La Primavera Con L’Ikebana

Come Arredare Casa Per La Primavera Con L’Ikebana

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Arriva la primavera e noi parliamo di… rami secchi! Può sembrare un controsenso ma nell’Ikebana, l’arte giapponese di disporre fiori e piante per decorare gli ambienti domestici, tutto ciò che è natura trova spazio all’interno dei vasi.

L’ikebana è un’arte antica giapponese, ideata dai monaci buddisti come esercizio zen. La tecnica decorativa prevede infatti di creare composizioni naturali secondo un armonioso equilibrio di accostamenti.

Il risultato? Originale, delicato e di grande impatto estetico.

Come imparare l’arte dell’Ikebana

Esistono diversi stili di ikebana e ogni composizione appartiene ad un certo filone tematico insegnato in una determinata scuola. In Italia esistono numerosi corsi, spesso organizzati dagli istituti di cultura giapponese, per imparare quest’arte zen che non è così semplice come si potrebbe pensare.

Lo scopo ultimo di questa pratica infatti è quello di riuscire a trovare l’equilibrio per il nostro benessere psico-fisico, ottenendo una composizione che rispecchi la naturalità di ognuno di noi, dando sfogo all’emotività e all’istinto.

Il termine ikebana significa letteralmente “fiori viventi” e racconta la dedizione nei confronti della natura, ma anche il dialogo interno che consente di recuperare un rapporto più intimo con sé stessi e con il mondo.

Per questo motivo l’ikebana non andrebbe paragonata al floral design (anche perché in questa arte non si utilizzano solo i fiori), ma se l’effetto che vuoi realizzare è squisitamente decorativo ti basterà tenere a mente alcuni principi base per creare una composizione ispirata a questa arte antica.

Cosa utilizzare?

La regola è che vale tutto, purché sia naturale. La composizione infatti non è solo floreale, ma è possibile utilizzare rami freschi o secchi, foglie, radici, muschi, licheni, sassi, pezzi di legno e tutto ciò che puoi trovare in giardino o in un bosco.

Ti consigliamo di scegliere elementi di stagione come ad esempio i nodosi rami di ciliegio, mandorlo o nocciolo, i fiori a grande corolla delle stagioni primaverile, le pigne resinose, ma anche le bacche o i rami di bamboo.

L’importante è che ogni singolo elemento sia di natura organica. Per questo motivo anche il vaso dev’essere in pietra, legno o argilla. Un contenitore semplice è sempre preferibile dato che la vera protagonista sarà la composizione. Nell’ikebana sono banditi i vasi trasparenti.

Il principio ternario dell’ikebana

L’idea alla base è quella del triangolo: la disposizione deve seguire il principio ternario. Lo stelo più alto rappresenta il cielo ed è l’elemento chiave dell’intera composizione, l’elemento medio dev’essere lungo 2/3 rispetto allo stelo dominante e va posizionato in maniera obliqua in modo da tendere verso il cielo, mentre l’elemento più basso va sistemato davanti agli altri due a terra o in direzione opposta.

Un esempio renderà queste parole meno fumose: un ramo lungo in fase di germogliatura sarà l’elemento che rappresenta il cielo, a questo potrai abbinarci una pietra che rappresenta la terra e un elemento intermedio, come una foglia di media lunghezza o un fiore, che rappresenta l’uomo.

Una volta individuato il triangolo potrai arricchire la composizione con altri elementi della natura, cercando di rispettare sempre le dimensioni.

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