La raccolta differenziata in casa: soluzioni da evitare e quelle da adottare.

Contenitori per raccolta differenziata: le soluzioni da evitare e quelle da adottare.

La raccolta differenziata in casa: soluzioni da evitare e quelle da adottare.

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I bidoncini in plastica della raccolta differenziata non sono un belvedere. Scopri le soluzioni da evitare e quelle da adottare per gestire i rifiuti in casa con stile.

Anche nelle case più belle e organizzate, si nasconde un certo angolo degli orrori che possiamo chiamare in tanti modi diversi: pattumiera, rifiuti, spazzatura, sacchi dell’immondizia, raccolta differenziata. Possiamo cambiargli il nome, ma non cambieremo la sua essenza problematica: è un qualcosa di cui non possiamo fare a meno, ma che facciamo fatica a rendere bello e gradevole alla vista. Vediamo insieme alcuni esempi da non seguire e altri invece da cui trarre ispirazione.

bidoni in vista

NO a bidoncini brutti in bella vista

Saranno anche pratici, lavabili e indistruttibili… Ma non si possono proprio vedere. I classici bidoncini in plastica vanno inseriti in un vano chiuso da anta (come nel sottolavello) oppure collocati in un ripostiglio o dentro ad un armadio. Lasciarli visibili all’occhio di chi abita la casa, non è mai una buona idea. Se anche li sceglissimo in un colore neutro come il grigio o il bianco, sarà comunque difficile che possano portare un contributo positivo all’estetica dell’ambiente. Le eccezioni sono molto rare e sarà difficile trovare dei bidoncini di design nel negozio di bricolage fai-da-te.

NO ai bidoni senza coperchio per l’umido e l’indifferenziato

Lasciare scoperti i bidoncini dell’umido e dell’indifferenziato crea dispersione di odori, ma anche di sporco ed eventuale proliferazione di microorganismi sgraditi (batteri, microbi, muffe, ecc.). Avere i coperchi quindi è il primo passo importante per avere un’area raccolta differenziata più ordinata. Dovremo poi contribuire alla sua igiene tenendola pulita e disinfettata come segue:

  • svuotare di frequente tutti i contenitori;
  • lavarli bene con acqua e candeggina;
  • riempire il fondo di sale;
  • chiudere bene il contenitore e lasciar agire.

Nì ai mobili da esterno

Su questo punto difficile dare un giudizio univoco. Dipende molto dal tipo di mobile da esterno, dal materiale di cui è composto e dal design. Ne esistono di oggettivamente brutti, ma altri invece sono più gradevoli e ci aiutano a sfruttare lo spazio esterno. Li sceglieremo abbinandoli ai colori della nostra terrazza oppure cercheremo di “mimetizzarli” con la parete. Facciamo in modo che non siano troppo visibili e attenzione ai regolamenti condominiali che spesso vietano quelli la cui altezza supera il corrimano del balcone. In generale ben vengano se ci aiutano a tenere ordine e nascondere i rifiuti dalla vista, specie quando all’interno non abbiamo tanto spazio. Ma scegliamoli con un minimo di stile!

Sì a contenitori belli da vedere

Sarà dura scovarli, ma qualche soluzione bella da vedere c’è. Riteniamo però che contenitori come ceste o altre varianti in legno o materiali naturali si adeguino bene a contenere solo i rifiuti “puliti” come carta, cartone e plastica non contaminata dal cibo. Mentre per i rifiuti “sporchi” sempre meglio utilizzare contenitori in plastica o derivati o acciaio inossidabile, che sono facilmente lavabili, a prova di candeggina diluita.

Sì a porta rifiuti di design

Molto poco conosciuti ma esistono! Citiamo ad esempio la linea di pattumiere di design Bo Touch Bin che può contenere tre secchi separati in un unico elemento d’arredo da esibire con orgoglio. In color metallo, bianco o nero, questo contenitore per rifiuti è perfetto per fare bella figura esposto in una cucina lineare e moderna. Ancora più spinto in termini design è l’Ovetto Lacoque reso unico e riconoscibile dalla sua forma a uovo, che ruota di 360° gradi per facilitare l’uso dei suoi scomparti per la raccolta differenziata.

Sì a soluzioni ad hoc per rifiuti sotto lavello

Torniamo sulla soluzione per certi versi più classica: organizzare i contenitori per i rifiuti sotto il lavello. Questa è la posizione più pratica per i tipici rifiuti della cucina poco ingombranti. Nel tempo il design delle cucine si è interessato sempre di più anche all’usabilità dei vani e dei cassetti facendo molti passi avanti nell’organizzazione degli interni. Ecco quindi che le nuove cucine includono spesso soluzioni ad hoc per la gestione della raccolta differenziata. Via dagli occhi ma pratiche e ordinate.

Sì al ripostiglio multi-uso

E se i rifiuti meno ingombranti possono stare sotto al lavello, cosa facciamo per plastica, vetro, lattine, carta e cartone? Se abbiamo un ripostiglio possiamo ricavare un po’ di spazio da dedicare alla raccolta differenziata. Possiamo fare lo stesso anche in lavanderia, facendo però attenzione a tenere ben separati i contenitori per i rifiuti da tutto il resto. Se non abbiamo un locale da usare come ripostiglio, possiamo introdurre un armadio o colonna-ripostiglio con ante a scomparsa a filo pavimento. Potremo così trascinare i contenitori e appoggiarli direttamente a terra, tenendoli ben separati dagli scaffali destinati ad altri usi.

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